giovedì 31 gennaio 2013

Germania-Egitto: Merkel chiede garanzie democratiche, Morsi promette ma non troppo

30 gennaio 2013 - Fonte Euronews
Mohammed Morsi promette uno Stato di diritto al più presto, in Egitto: lo promette a Berlino, nel corso di una visita più corta del previsto causa crisi. 
Più di cinquanta morti e un danno d’immagine che il Presidente cerca di riparare, a livello internazionale. Avrebbe dovuto passare anche da Parigi ma la tappa è stata annullata, ufficialmente proprio a causa del protrarsi dei disordini in patria.

martedì 29 gennaio 2013

I Fratelli Musulmani sono in un vicolo cieco

Da AsiaNews, 29 gennaio 2013

A Port Said, Ismailia e Suez, nessuno rispetta il coprifuoco imposto da Mohamed Morsi. A sfregio i giovani organizzano partite di calcio notturne. La polizia non riconosce più l'autorità del Ministero degli interni. L'imam di al-Azhar si è chiuso in un esilio volontario, in protesta contro gli islamisti, mentre opposizione e Chiese cristiane abbandonano l'"inutile" dialogo con il governo. Anche poveri e analfabeti, principale bacino elettorale del movimento, non vogliono più essere usati come pedine.

La "tosse pechinese". Come possiamo agire dall'Italia e dall'Egitto

Ahlan!
vi posto quest'articolo tratto da AsiaNews che ci parla della situazione dell'inquinamento a Pechino. Inquinamento insostenibile che conduce alla malattia e alla morte. Tutto questo per mano dell'uomo.
Anche per mano nostra nel momento in cui sosteniamo questo dramma acquistando prodotti made in China.

lunedì 28 gennaio 2013

La rivoluzione il lunedì mattina

Lunedì mattina.
Il traffico è calato notevolmente da quando hanno chiuso il ponte dei Leoni, quello che collega Tahrir all'Opera, verso la Cairo Tower. E' brutto dirlo, ma si è dormito meglio. Ieri sera c'è stata una sparatoria proprio qui davanti e lanci di sassi contro le macchine. Dicono che sono dei "mercenari" pagati per creare disordini. L'aria è sempre meno respirabile da quando sono incominciati i lanci dei lacrimogeni anche dentro la metro. In questo modo hanno cercato di evitare che molte più persone raggiungessero la piazza. 

domenica 27 gennaio 2013

Cosa non dimenticare mai ...

Ho portato con me la spina essenziale
di essere cosciente.
(Fernando Pessoa, Il poeta è un fingitore)

sabato 26 gennaio 2013

Strage Port Said, 21 condanne a morte

IL CAIRO - La corte d'Assise di Port Said ha chiesto la condanna a morte per 21 dei 73 imputati nel processo per il massacro allo stadio di Port Said del primo febbraio 2012, quando morirono 74 supporter dell'Al-Ahly del Cairo. La sentenza sarà trasmessa al Gran Muftì, la massima autorità religiosa del Paese che deve autorizzare le esecuzioni capitali. 

Ma quale rivoluzione?

Passate da poco le 9 del mattino, sono uscita per andare a vedere la piazza il giorno dopo.
Non è stata una notte tranquilla. Qui sotto casa si è sentito ancora sparare e anche un'esplosione sorda.
Il tempo è cambiato in maniera repentina e la mattina si presenta già calda. Poca gente in giro, soprattutto uomini. E' ancora presto per il lavoro.

venerdì 25 gennaio 2013

II° anniversario della rivoluzione: emozioni in piazza Tahrir

Emozione allo stato puro stare dentro la piazza ... ringrazio Alberto Sanchez e Michael per avermi portato, assieme a Valerio, dentro la prospettiva del cambiamento. Momenti indimenticabili ... che speriamo portino ad un reale cambiamento in senso democratico. L'Egitto ha bisogno di questo per ritornare a sperare e risollevarsi. Forza Egitto, forza egiziani! siete un unico popolo che nessuna religione può né deve dividere!
Questa sera la protesta prosegue, speriamo senza spargimento di sangue.

È della vita che si tratta ...

Ora conteremo fino a dodici e tutti resteremo fermi.
Una volta tanto sulla faccia della terra, non parliamo
in nessuna lingua; fermiamoci un istante,
e non gesticoliamo tanto.

giovedì 24 gennaio 2013

Notizie e pensieri sparsi


Ahlan wa sahlan,
è un po’ di tempo che non vi aggiorno su come stanno andando le cose qui al Cairo. Non che nulla accada, solo che lo scorrere del tempo si fa sempre più uguale a sé stesso, cosa che mi da la possibilità di riflettere sull'adattabilità dell’essere umano.
È proprio così, mi sono abituata vivere con un traffico costante, a dormire con il suono dei clacson, a respirare quest’aria ammalata, a camminare guardando in basso per non inciampare o cadere nelle buche, allo strepitare del muazzim e a bere, a volte, l’acqua "del Nilo" (dell'acquedotto) solamente bollita, non filtrata.

Suore comboniane soccorrono 10 mila profughi siriani nel deserto giordano


di Simone Cantarini 
In fuga dalla guerra essi hanno percorso a piedi centinaia di chilometri e ora rischiano di morire di fame, sete e ustioni. I rifugiati sono soprattutto donne incinte e giovani madri. Il racconto di suor Alessandra Fumagalli, comboniana e direttrice dell'Ospedale italiano di Karak. Distante 150 km da Amman la clinica è l'unica in grado di fornire aiuto a queste persone. Suor Alessandra: "Noi vogliamo far sapere al mondo della loro esistenza che rischia di passare inosservata" 

lunedì 14 gennaio 2013

Il ruolo dell'università di al-Azhar


Il doppio gioco di al-Azhar per islamizzare l'Egitto e mantenere il potere
di Samir Khalil Samir
Il più importante ateneo sunnita ha prima appoggiato i giovani della rivoluzione; ora sta coi Fratelli musulmani. Sharia e islam rassicurano la popolazione, che si fida solo degli imam, tutti formati da al-Azhar. La futura partita dei Fratelli musulmani e dello stesso islam si giocherà nei prossimi mesi su temi concreti: lavoro, economia, sviluppo.
Asianews, 14 gennaio 2013

sabato 12 gennaio 2013

L'incompiuta: l'inverno islamico della primavera araba

di Samir Khalil Samir

06/12/2012 (tratto da asianews)

A quasi due anni dalla rivolta delle piazze arabe, il Medio Oriente si ritrova più islamista e più violento. Eppure i giovani avevano combattuto per una maggiore dignità e libertà. È un lavoro compiuto a metà: ci si è liberati dai dittatori, ma non si è ancora costruita la democrazia. Il grande islamologo Samir Khalil Samir offre la sua visione (Prima Parte)

Beirut (AsiaNews) - C'è tristezza in Medio Oriente per il decorso della primavera araba. L'immagine più significativa è quella dei giovani che in questi giorni assediano in modo pacifico il palazzo presidenziale di Mohamed Morsi a Heliopolis.

venerdì 11 gennaio 2013

I figli ci insegnano

Parlando con Riccardo del "countdown" che mi vedrà tornare in Italia, e dei sentimenti contrastanti che provoca, mi ha regalato questa piccola perla di saggezza cinese che mi piace condividere con gli amici.
Grazie Riky!

Il passato è storia, il futuro è un mistero, ma oggi è un dono, per questo si chiama presente.

La Verna (AR), Santuario di San Francesco, 1° settembre 2008

domenica 6 gennaio 2013

6 gennaio 2011 - 6 gennaio 2013

Il 6 gennaio del 2011 è stato l'ultimo giorno del mio digiuno, iniziato il 5 dicembre 2010. 
Chiudevo così le mie riflessioni sul periodo di digiuno scritte al mattino del 7 gennaio:

...
La decisione di terminare il digiuno il 6 gennaio è legata oltre che alle questioni di salute, anche al simbolo dell’Epifania.
Il gesto della consegna di doni materiali da parte dei Re Magi al piccolo Gesù, esempio massimo di pura Essenza, semplicità, umiltà, libertà dagli schemi, amore e pace, è un gesto simbolico di grande impatto.
Un Gesù che dimostra come, pur essendo “digiuni” dalle cose materiali, non si manchi di nulla quando a nutrirci è la cosa essenziale: l’Amore.
E quando è l’Amore a governarci, i doni -anche quelli materiali necessari alla vita- arrivano nella misura in cui ci servono.
Sta a noi vederli ed accoglierli.
Simo

Oggi, in ricordo di allora, mi fa piacere riportare il Vangelo del giorno con una breve riflessione e una meditazione di S. Carlo Borromeo.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 2,1-12. 

Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 
«Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». 
All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 
Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. 
Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 
E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. 
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». 
Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 
Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 
Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 
Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

Riflessione sul Vangelo
Una stella ha guidato i Magi fino a Betlemme perché là scoprissero “il re dei Giudei che è nato” e lo adorassero. 
Il viaggio dall'Oriente, la ricerca, la stella apparsa ai Magi, la vista del Salvatore e la sua adorazione costituiscono le tappe che i popoli e gli individui dovevano percorrere nel loro andare incontro al Salvatore del mondo. La luce e il suo richiamo non sono cose passate, poiché ad esse si richiama la storia della fede di ognuno di noi.
Perché potessero provare la gioia del vedere Cristo, dell’adorarlo e dell’offrirgli i loro doni, i Magi sono passati per situazioni in cui hanno dovuto sempre chiedere, sempre seguire il segno inviato loro da Dio.
La fermezza, la costanza, soprattutto nella fede, è impossibile senza sacrifici, ma è proprio da qui che nasce la gioia indicibile della contemplazione di Dio.
...

Meditazione

Notate qui l’insigne Provvidenza di Dio, che ha condotto a lui diverse persone in modi differenti. I Magi videro una stella. E che cosa fecero a quella vista? Senza indugio intrapresero un cammino del quale non vedevano la fine, e seguirono l’astro, lasciando dietro di sé le loro donne, i loro bambini, le loro gioie domestiche. Non li fermarono né il rigore della stagione né la difficoltà della strada. Disprezzando tutte queste cose si predisposero subito alla partenza.
“Ecco che dei Magi vengono da Oriente!”.
Benedetti, in verità, coloro che rispondono così, senza tardare, alla “chiamata di Dio”. E attraverso quale varietà di modi, fratelli miei, egli ci chiama senza sosta! Ci chiama attraverso le calamità, le buone azioni, i doni; ci chiama attraverso delle promesse, attraverso i nostri propri pericoli, gli esempi degli altri. Dirò di più: ci chiama attraverso gli stessi peccati; e non dobbiamo stupircene, poiché, nella sua sapienza infinita, Dio trae il bene dal male.
San Carlo Borromeo

31° giorno (foto ©DinoPanato)

sabato 5 gennaio 2013

Film e pizza prima degli esami!

Ahlan wa sahlan!
Ma che bel pomeriggio abbiamo passato guardando il Re Leone II°! E che bella serata mangiando insieme la pizza!!!
Non sono forse teneri i ragazzi di Suor Teresa? Si sono divertiti davvero tanto: Guardando il film commentavano i fatti e verso la fine prudevano loro le mani dalla voglia che avevano di applaudire il lieto fine. Si sono trattenuti a fatica ma quando è finito è stata l’apoteosi della gioia con un lungo applauso.
Poi abbiamo preparato la lunga tavola e mangiato la pizza preparata con amore da James.
È stata un vero momento di gioia condivisa. Oggi incominciano gli esami del primo quadrimestre che proseguiranno sabato prossimo. Per questo il nostro lavoro subisce uno stop … ma la settimana entrante andrò comunque a trovarli per incoraggiarli e condividere con Teresa le storie che stanno leggendo tra le quali troveremo sicuramente quella che potremo elaborare cambiando i personaggi. 
Salam :-)
Simonetta




75 minuti per salvare gli F35

Quante parole si spendono per proclamarsi uomini e governi di "pace" e quanti soldi spendono, gli stessi uomini e governi, per garantirsi le armi! 
Per favore, torniamo ad essere bambini e consideriamo i fatti e non le parole, come dice Marie Von Ebner-Echsenbach:
"I bambini danno molta più importanza a ciò che i genitori fanno che a ciò che essi dicono".
Pace e bene
Simonetta
Padre Alex Zanotelli: "è stato un Natale amaro, un Natale armato"


giovedì 3 gennaio 2013

Dhammapada 352 e il commento del maestro Ajahn Munindo

Dhammapada strofa 352

Maestro è chi ha abbandonato ogni desiderio e ogni presa sul mondo
chi ha visto la verità al di là delle forme
eppure possiede una profonda conoscenza delle parole.
Di tale grande essere si può dire
che abbia portato a compimento il suo scopo.

Commento del maestro Ajahn Munindo

mercoledì 2 gennaio 2013

Giocalavorando: riunione del 29 dicembre 2012

Ahlan wa sahlan!
L’incontro del 29 dicembre è stato dedicato in gran parte a fare una riunione nella quale decidere, compatibilmente con i tempi scolastici dei ragazzi, le tappe del progetto.

Ultimo giorno del 2012: Alessandria d’Egitto

Ahlan!
La chiusura di questo 2012 ci ha visti fare una bella visita ad Alessandria d’Egitto. Nonostante i suoi 10 milioni di abitanti  che la rendono caotica, la città lascia trasparire, attraverso strade e palazzi, la sua radicata storia europea. Più pulita del Cairo e meno inquinata anche grazie alla presenza del mare, Alessandria d’Egitto vede spesso le sue piante, e non solo, lavate dalla pioggia.