Cari
amici,
benvenuti
sul mio blog!
Fra poco meno di un mese partirò per il Cairo dove trascorrerò sei mesi come volontaria presso la locale
Missione dei Padri Comboniani “Cordi Jesu”.
Il
contesto storico politico e sociale, che vede l’Egitto transitare dalla
dittatura alla democrazia è delicato e importante non solo per il popolo
egiziano nel suo complesso, ma in particolar modo per la popolazione di
religione cristiana.
Ciò
che ha richiamato la mia attenzione in occasione del mio precedente viaggio e
mi ha fatto maturare la decisione di chiedere l’aspettativa, è stata la situazione
dei bambini orfani cristiani.
La
loro situazione è di triplice svantaggio: sono orfani, sono poveri e sono
cristiani.
Con
Padre Giovanni Esti che conduce la Missione, partendo dal mio desiderio di
lavorare con i bambini, siamo giunti ad elaborare un progetto imperniato
sull’uso della creatività e del gioco che, oltre ai bambini orfani, potrà
coinvolgere più ampiamente i bambini cristiani e quelli musulmani con obiettivi
educativi ma anche di integrazione culturale. Un progetto che crea contatti e
collaborazioni trasversali ed è orientato ad aiutare fasce di popolazione che
di opportunità ne hanno poche. In questo momento storico l'Egitto si trova in
bilico tra una deriva fondamentalista, con tutte le conseguenze che si possono
immaginare, od un superamento culturale ed economico fondato su principi di
convivenza civile. Noi lavoriamo per la seconda opzione.
Il
progetto necessita ovviamente di fondi per poter diventare operativo e
operante. Per la ricerca di finanziamenti, Padre Giovanni ha predisposto la
scheda tecnica che trovate nella apposita sezione “progetto” che, oltre a
descriverne i contenuti, ne dettaglia anche le spese.
Chi
volesse contribuire può effettuare con un donazione direttamente sul
conto corrente dei Padri Comboniani (vedi “scheda finanziaria”) che è possibile
scaricare dalla dichiarazione dei redditi.
Ringrazio
in anticipo chi vorrà contribuire e sarà mia cura informarvi sui progressi e
risultati raggiunti attraverso il blog.
Un
caro saluto.
Simonetta
Ciao Simonetta
RispondiEliminacomplimenti per l'iniziativa davvero lodevole.
non ho potuto fare a meno di notare che hai sottolineato il fatto di voler aiutare bambini cristiani.
Secondo te questa discriminazione non rischia di accentuare la divisione tra mussulmani e cristiani?
se l'obbiettivo e' l'integrazione perche' questa divisione?
comunque ti faccio ancora i complimenti!
sono tutti bravi a parlare (compreso il sottoscritto) ma pochi riescono a mettere in pratica quello che predicano!!
grazie per il tuo commento Mattia e per l'attenzione alla questione, ne sono felice. Il fatto è che i cristiani sono, in questo caso, la "minoranza" e dunque quella fetta di popolazione che soffre le maggiori difficoltà. Immaginati poi gli orfani! Il progetto, come hai letto, lavora anche nel senso dell'integrazione fra le due appartenenze attraverso il "gioco". Lavorare con i piccoli, significa avere la possibilità di creare un terreno fertile per l'integrazione. Per me l'opportunità è nata dalla conoscenza con Padre Giovanni Esti con il quale abbiamo condiviso anche la battaglia per riciclare i rifiuti anziché bruciarli! in Egitto c'è molto da fare anche in questo senso e, come puoi immaginare, anche in questo caso i bambini sono un terreno fertile per diffondere una nuova cultura.
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