lunedì 11 marzo 2013

Non tua madre non tuo padre ...


Prossima alla partenza, si presentano al cospetto del mio cuore due emozioni contrastanti: il dispiacere del distacco da tutto ciò che è "qui" e che sento essere entrato nel profondo del mio cuore, e la gioia di riabbracciare Riccardo e Aurora e il resto del mio mondo affettivo di "casa", così vasto e pieno. 

Pensieri e sogni si avvicendano, regalandomi spunti di riflessione e confronto per approfondire gli stati d'animo. Trovo importanti  stimoli e conferme all'importanza del vivere "qui e ora" senza pre-occuparmi di un futuro imperscrutabile e certamente mutevole. 
Penso anche a quanto ho appreso dal maestro Thanavaro "I pensieri sono come le nuvole, vanno e vengono, non respingerli, non trattenerli" e trovo corrispondenza nella strofa n. 43 del Dhammapada che il monaco Munindo del monastero Santacittarama, commenta in occasione della Luna Nuova di oggi.

Non tua madre non tuo padre
né chiunque della famiglia
può darti dono più prezioso
di un cuore ben diretto.

Se il cuore è ben diretto, sentiamo che c'è qualcosa su cui possiamo fare affidamento quando le cose si fanno difficili
Se proviamo disperazione, delusione, disillusione, il cuore non deve sprofondare in un senso d'irreparabilità. Ma nemmeno deve cercare la sicurezza nella speranza. 
Il rifugio a cui affidarci non è affatto una cosa o uno stato; è una via. 
Avendo abbastanza a lungo esplorato le conseguenze dell'afferrare, ora cerchiamo la sicurezza nel lasciar andare le posizioni fisse. 
Abbiamo ancora opinioni e preferenze, ma non siamo così propensi a trovare in esse la sicurezza. 
Imparare a lasciar andare è la via per generare benedizioni.

Con Metta,
Bhikkhu Munindo

Un Buddha ai Giardini giapponesi di Helwan

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