lunedì 17 febbraio 2014

Finalmente al Cairo!

Ahlan wa sahlan habibti,
eccomi finalmente tornata al Cairo in quella che considero la mia seconda casa, Cordi Jesu.
Questa volta non sono venuta sola. Infatti mia figlia Aurora ha deciso di condividere questa esperienza vincendo il timore che la situazione politica egiziana genera nel mondo occidentale.
Se è naturale sentire questo timore, non è però giustificato l'eccesso di paura che i mass media generano sulla questione.
La città è quella di sempre, qualche carrarmato in più lungo le vie di accesso alla città, molti più poliziotti che gestiscono il caotico traffico e posti di blocco lungo i tragitti che portano dai luoghi di vacanza verso le città e viceversa.
Certo, succedono anche disgrazie come quella accaduta al pullman carico di giapponesi che dal monastero di Santa Caterina nel Sinai tornava a Sharm. Certamente il Sinai, in quanto terra di mezzo fra Egitto ed Israele, è una delle zone più delicate e più prese di mira.
Ma l'Egitto è grande e i luoghi di villeggiatura sono sicuri e ben protetti. Non bisogna prestare il fianco a chi vuole "affamare" l'Egitto la cui risorsa principale è il turismo. 

Venerdì mattina siamo andate allo Sheraton a trovare Sr. Teresa e i bambini ... ma abbiamo avuto la sorpresa di non trovarli tutti perché a quelli che potevano hanno fatto prolungare le vacanze a causa dell'epidemia di influenza suina che ha messo in ginocchio metà Egitto. Per ci li vedremo tutti la settimana prossima. In ogni caso quelli che c'erano sono stati felici di vedermi e di conoscere Aurora. La prossima settimana torneremo con già in programma ripetizioni di inglese che Aurora e Robert (un volontario laico anglo/boliviano in Egitto in attesa del visto per il Sudan) daranno ai ragazzi.
Ho detto a Teresa dei fondi che ho raccolto fra i colleghi e abbiamo valutato che l'uso migliore che possiamo fare è quello di costituire un fondo in banca equamente diviso per ogni bambino che possa servire da base per eventuali adozioni a distanza.

Siamo qui da soli tre giorni e i miei amici ci hanno già invitate ad andare in visita al primo monastero della storia cristiana, quello di Sant'Antonio (305 d.C.) nei pressi del mar Rosso, vicino a Zaffarana, che si trova sul Golfo di Suez: Tornando ci saremmo fermati anche per una breve visita al monastero di San Paolo d'Egitto.
Aurora non è venuta perché molto stanca del viaggio appena fatto. Infatti per risparmiare, abbiamo scelto la tratta Milano - Sharm per poi prendere un pullman fino al Cairo (7 ore d strada). Ovviamente ci sono venuti a prendere i nostri amici Mina e Michael.
Ma io non volevo perdere l'occasione di andare a visitare questo monastero di cui avevo tanto sentito parlare. E' vero, è stata una grande fatica: siamo partiti il 90 persone, con due pullman (la gita era organizzata dalla parrocchia di Michael e Mina, del quartiere di Embaba). L'appuntamento  per la partenza era davanti alla chiesa alla mezzanotte del sabato ... ed il rientro previsto per le 20 della domenica. Ebbene, il pullman ha tardato due ore all'andata per cui abbiamo aspettato due ore in piedi e al freddo (ha piovuto sabato e domenica ... e dicono che abbiamo portato noi la pioggia cosa che li ha resi felici!!!) e siamo rientrati con circa due ore di ritardo ... 
Ma questo è l'Egitto ... e basta non prendersela per vivere serenamente!
Così è stato per cui la gita è stata bella anche se faticosa. 
Ora vi lascio con la promessa di aggiornarvi con nuove notizie dalla missione.
Un abbraccio!
Salam :-)























































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