venerdì 1 febbraio 2013

Egitto: prove riconciliazione, ma venerdì parola alla piazza


Primo successo mediazione Al Azhar. Al via Comitato per dialogo

(di Danila Clegg) (ANSAmed) - IL CAIRO, 31 gennaio - Dopo una settimana di violenze che hanno causato oltre cinquanta morti, l'Egitto si prepara all'ennesimo venerdì  di proteste, anche se oggi un tentativo di ricucitura fra le forze politiche, ormai fortemente polarizzate, ha visto un primo successo.

Convocati da Ahmed el Tayyeb, gran imam di al Azhar - il più  prestigioso centro di sapere del mondo sunnita - per la prima volta da quando sei mesi fa e' salito al potere il primo presidente dei Fratelli Musulmani, gli esponenti dei partiti avversari si sono seduti attorno allo stesso tavolo. L'iniziativa di el Tayyeb ha raccolto esponenti del partito della Confraternita e della principale formazione salafita, i leader del Fronte di salvezza nazionale, rappresentanti di formazioni laiche e liberali, oltre a esponenti della chiesa copta. Due giorni fa il Fronte aveva respinto l'invito al dialogo lanciato da Morsi, ponendo una serie di precondizioni fra le quali la formazione di un governo di unita' nazionale. Nella sua visita lampo di ieri a Berlino Morsi aveva fatto capire che questa prospettiva non e' nella sua agenda. Oggi la presidenza ha dichiarato di giudicare positivamente l'incontro di al Azhar come un passo importante sulla via della stabilita' sulle strade egiziane. Insieme le forze rivali hanno stilato un documento comune che respinge con forza l'uso e l'incitamento alla violenza e mette in piedi un comitato composto da esponenti dei partiti al governo e alle opposizioni, oltre ai giovani della rivoluzione.

Fra i principi sottolineati nella dichiarazione di al Azhar ''il rispetto del dialogo serio fra tutte le parti del paese e la ricerca di una intesa nazionale''.

Malgrado la partecipazione all'incontro di Mohamed el Baradei, Amr Mussa e Hamdin Sabbahi, principali esponenti del Fronte, insieme al capo del partito dei Fratelli musulmani Saad el Katatni e al numero due della Confraternita Mahmoud Ezzat - l'opposizione e i movimenti rivoluzionari hanno confermato la mobilitazione per domani.

Sotto il titolo "il venerdi' della salvezza" e' stato lanciato l'appello ad organizzare in tutto il paese cortei pacifici in particolare davanti al palazzo del presidente Morsi.

Appuntamento a Ittahadeya dopo la preghiera della mattina, perché  ''la voce del popolo arrivi al potere che non sente, non capisce e non vuole rispondere agli appelli del popolo'', affermano i rivoluzionari. Il Fronte, nel suo comunicato, attacca frontalmente Morsi e la Confraternita, accusati di usare linguaggio e tattiche dell'ancien regime, tacciando i propri avversari di tradimento invece di rispondere alle ''richieste legittime della gente'' e di lavorare con le altre forze ''per salvare il paese''.

La situazione, alla vigilia del venerdì  della salvezza, e' stata tranquilla. Nessuna violenza nemmeno nelle città  sul canale di Suez.

Dall'authority del Canale, passaggio strategico per il commercio mondiale, e' arrivata intanto la notizia che dal primo maggio le tariffe aumenteranno dal 2 al 5% a seconda del tipo di imbarcazione e di cargo. I proventi dal canale di Suez sono una delle principali entrate del bilancio egiziano. (ANSAmed).

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