sabato 3 novembre 2012

Cordi Jesu in gita!


Ahlan wa sahlan! con una settimana di ritardo vi racconto ...

27 ottobre 2012 – Cordi Jesu in gita!

In gita per conoscersi meglio
È sera, da un paio d’ore siamo rientrati dalla gita voluta da P. Giovanni e organizzata da Joseph e Samy per questo sabato di festa. In realtà è la festa del sacrificio del mondo mussulmano, ma un po’ tutti ne approfittano vista la chiusura della maggior parte delle attività in Egitto.
E così, per la prima volta nella storia di questa Missione, si è deciso di dedicare una giornata allo stare insieme fuori dai ruoli lavorativi. Un modo simpatico per seminare e far crescere il senso di appartenenza ad un gruppo, qualsiasi esso sia.
Capita che anche quando si lavora da tanti anni insieme, non si arrivi a conoscersi. Certo, veniamo a sapere molte cose l’uno dell’altro, ma non abbiamo modo di vivere le persone e le loro storie. Incrociamo le loro famiglie quando capita che figli o genitori per diversi motivi si trovino a passare sul posto di lavoro; sappiamo dei risultati scolastici o dei problemi di salute, possiamo ricevere qualche confidenza, ma non arriviamo a conoscere le persone nella loro interezza.
Far nascere e coltivare lo spirito di appartenenza, significa sentirsi gruppo e, nello spirito lavorativo di una Missione, ci piace pensare che sentirci Famiglia, ovvero Comunità.

Ma cosa significa essere Famiglia, Comunità?
Significa essenzialmente la condivisione di valori fondamentali comuni a tutti, di spazi, luoghi, attività, pensieri e parole, gioie, dolori e paure. Alla base di tutto, proprio come le fondamenta di una casa, ci deve essere il rispetto dell’altro e dell’ambiente, ovvero del Creato.
Sì, perché non c’è distinzione fra noi esseri umani e l’ambiente in cui viviamo: noi siamo Creato così come lo sono gli animali e le piante con l’unica differenza che noi siamo dotati di pensiero e intelligenza.
Quindi, la qualità dell’ambiente dipende unicamente dal nostro pensiero e dal nostro agire. Dato che noi respiriamo, mangiamo e beviamo grazie alle risorse della Terra, se inquiniamo l’aria, l’acqua e il terreno, la Terra si ammala, ma ci ammaliamo anche noi.

La gita!!!
Siamo partiti alle 7.30 alla volta del monastero di Anafora, il primo dei tre che avremmo visitato, sulla strada per Alessandria d’Egitto.
Tutti presenti e puntuali ad eccezione di James, il cuoco del Naadi, che non è potuto venire con noi, siamo saliti sul pullmino.
Elsa con Sherif ed Emanuele, Samy con Nermin e il piccolo Giovanni, Sabah con la sua piccola Elena, le sorelle Susu e Samiha con la figlia e Abdallah, loro fratello. Poi c’erano Taddaus con la moglie e il figlioletto, Gabriel con la moglie e i tre bambini, Michel e Susy e il nostro Gaston, la mascotte del Naadi. A noi si sono aggiunti padre Lorenzo provenente dal Sudan assieme agli zii Rita e Giampaolo, in visita al Cairo in questi giorni e Aaron, giovane padre statunitense in attesa di andare a Luxor dove si fermerà per un po’ di tempo.
Infine, ma non ultimi, io e Joseph, la nostra guida e il bravissimo autista.
Abbiamo visitato luoghi bellissimi e puliti come Anafora e luoghi altrettanto belli ma non altrettanto puliti come i monasteri di  Wadi El Natrun. Purtroppo la grande quantità di rifiuti gettati a terra dimostra che le persone non hanno coscienza dell’importanza delle azioni che compiono. Buttare rifiuti per terra, anziché raccoglierli differenziandoli nei contenitori, è compiere un gesto sascrilego nei confronti dell’ambiente, quindi dell’uomo.

Inutile dire che anche se sono qui solo da un mese, mi sento già parte della Comunità de Cordi Jesu e non solo per mia volontà, ma in special modo per come tutte le persone che vivono, lavorano o ruotano attorno a questa Missione, mi hanno accolta e fatta sentire subito a “casa”, nonostante le difficoltà linguistiche! Quindi un “grazie di cuore a tutti” ci sta davvero alla grande!

  (foto in fondo)

Riflessioni su Comunità e ambiente

La prima Comunità è con l’Ambiente
La relazione con l’ambiente e il rispetto che ad esso dobbiamo proprio come si trattasse di noi stessi, è diventato anche patrimonio della Chiesa con l’importante messaggio di  Papa Benedetto XVI dal titolo “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato” scritto in occasione della celebrazione della XLIII Giornata Mondiale della Pace (2010), di cui desidero condividere con voi alcuni passaggi:

“Va, tuttavia, considerato che la crisi ecologica non può essere valutata separatamente dalle questioni ad essa collegate, essendo fortemente connessa al concetto stesso di sviluppo e alla visione dell’uomo e delle sue relazioni con i suoi simili e con il creato…
L’umanità ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale; ha bisogno di riscoprire quei valori che costituiscono il solido fondamento su cui costruire un futuro migliore per tutti. Le situazioni di crisi … obbligano, in particolare, a un modo di vivere improntato alla sobrietà e alla solidarietà, con nuove regole e forme di impegno, puntando con fiducia e coraggio sulle esperienze positive compiute e rigettando con decisione quelle negative.” …
“L’eredità del creato appartiene, pertanto, all'intera umanità. Invece, l’attuale ritmo di sfruttamento mette seriamente in pericolo la disponibilità di alcune risorse naturali non solo per la generazione presente, ma soprattutto per quelle future. Non è difficile allora costatare che il degrado ambientale è spesso il risultato della mancanza di progetti politici lungimiranti o del perseguimento di miopi interessi economici, che si trasformano, purtroppo, in una  seria minaccia per il creato.” 

La politica la facciamo noi, innanzitutto
Il Papa parla di progetti politici che diventano “minaccia per il creato”.  Ma non va dimenticato che la politica è fatta dalle nostre azioni innanzitutto. Noi facciamo politica quando acquistiamo un prodotto piuttosto che un altro, quando mangiamo in un modo e non in un altro, quando gettiamo a terra i rifiuti se siamo per la strada o li mettiamo tutti insieme o quando ce li riportiamo a casa e li differenziamo per poterli riciclare recuperando materia così da risparmiare le risorse del pianeta.
Ecologia significa anche tenere pulito … e così come teniamo pulita e in ordine la nostra coscienza comportandoci secondo i valori cristiani, così dobbiamo tenere ben pulito e in ordine ciò che sta fuori di noi e che con noi è in profonda relazione.
Se con i nostri comportamenti virtuosi costruiamo la buona politica dei cittadini, è possibile che cambi anche la politica dei palazzi.

Mi auguro che l’ecologia dell’ambiente diventi presto patrimonio di tutto il mondo cristiano (e non solo) come forma di rispetto verso il Creato, di consapevolezza dell’interconnessione che c’è fra ogni forma di essere vivente, e che la maggior responsabilità spetta all'essere umano.

Anafora
Illuminati dalla Luce
Pregare comodamente
Multi: colore, etnico, lingua, culturale ... evviva multi!
Parlando con Dio
Generazioni a confronto 
Distese di colore per distendersi
Scorcio d'altare
In principio era la Gioia (Original blessing, T. Fox)
Susu e Emanuele
Color "verde deserto"
Visioni di verde
Color "rosso deserto"
Ornamenti per cammelli
Vivacità!
A salire
A scendere
Prospettive di colore
Comunicare con Dio
Monaci da museo
Ri-sorgere
Tomba di Papa Shenuda 3°
Geometrie di contrasto
La potenza della Luce smussa gli angoli
Dall'ombra alla Luce
La morbidezza del bianco

Sguardi in alto!
Affinità di coppia
Passaggi di Luce
Amorevoli sorrisi per amorevoli parole












2 commenti:

  1. Grazie mille Simo, Sei molto attiva. la gita era meravigliosa

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  2. :-) grazie a te Nermin e a tutti per come mi fate sentire di casa e a casa!

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