lunedì 3 dicembre 2012

Il fiume conteso

Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque che son sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno."
Ogni acqua sotto il cielo è dunque una benedizione di Dio.
Con i suoi 6675 km, il fiume Nilo benedice 7 paesi del continente africano. Un continente dove Dio è vestito di un’infinità di colori  e pregato con molteplici riti, lingue, credenze.

La sua acqua, oro azzurro che riflette il cielo, è un bene prezioso donato per nutrire tutto e tutti.
E allora, chi può chiamarsi padrone dell’acqua?
L’uomo insiste, nella prigione dei suoi mille confini, nell'arrogarsi il diritto di proprietà e sfruttamento di terra e acqua. Forse non capisce che egli stesso è natura, esattamente come tutto il creato, con in più la responsabilità di rispettare e conservare i doni che gli consentono di vivere.

Civilizzandosi l’essere umano è diventato “altro” andando oltre il suo compito di custode della Terra su cui è di passaggio con l’intensità e la brevità di un singolo respiro.
Come scrive Lao Tzu nel 39° capitolo del Tao:

… “I pezzi di un carro da solo sono inutili,
se non funzionano in accordo con tutto l’universo.
La vita di un uomo non porta a niente,
se non è in sintonia con l’intero universo.
Operare in accodo con l’universo è la vera umiltà” …

E così del grande fiume si contendono proprietà e sfruttamento senza un briciolo d’amore, di considerazione per l’”altro”, intendendo con ciò sia il fiume che l’insieme delle popolazioni che da questo dipendono, senza  alcuna compensazione ambientale.
Basta guardare alla politica delle dighe, al conseguente impoverimento della terra fertile, all'arroganza del dominio egiziano sullo sfruttamento delle acque. E, non ultimo, a come il fiume sia soffocato dalla sporcizia, quasi fosse una gratuita discarica a cielo aperto. Tutto senza alcuna consapevolezza delle conseguenze ambientali attuali e per le future generazioni.

E allora do voce a questo “grande vecchio” che, ai miei occhi, diventa piccolo e tenero come un bambino che chiede protezione e amore materno. Do voce alla sua richiesta di ritorno al rispetto e alla dignità che gli sono dovute.

"Per una volta mi ritrovo racchiuso nel pensiero di qualcuno che mi ha guardato con altri occhi che quelli dello sfruttatore, che mi chiede come sto e cosa penso. Non che la cosa mi dispiaccia, anche un fiume ha il suo ego da gratificare! Se poi si parla del fiume più lungo del mondo e della sua parte egiziana, dove è cresciuta e sviluppata la grande civiltà dei faraoni, allora non posso che accettare di essere ancora qui, a parlare di me a mia tutela. E mi rivolgo all'Egitto che più di tutti pretende il possesso e il governo delle mie acque.

Cosa saresti tu, Egitto, se io non fossi arrivato qui portandoti il limo che ti ha consentito di r-esistere da un tempo così antico? In tremila anni la civiltà egizia ha costruito splendide meraviglie lungo le mie sponde, ha vissuto coltivando una terra rigogliosa grazie al limo che porto da lontano.
Dunque, quando oggi andate lungo le mie rive, quando viaggiate lungo le mie acque, sappiate che avete a che fare con il dio Hapi e che “l’Egitto fu un dono del Nilo”, come disse Erodoto. Sappiatelo e rispettatemi, se avete a cuore il vostro destino!
Di questi tempi moderni poi, la tecnologia che ha superato i confini dell’occidente, chiede energia elettrica per alimentare le nuove necessità umane. Così continuate a costringere le mie acque dentro nuove dighe, che indosso come vestiti stretti che mi impediscono di condurre, nello scorrere del mio corpo, il nutrimento per la terra là, dove mi apro in un abbraccio fecondo prima di donarmi alle acque del grande mare, dove tutto inizia e dove tutto torna.
Riflettere dunque, esseri umani che da me dipendete, su come mi trattate. Badate a tenere pulite le mie acque, lasciate che io nutra tutti in modo equanime e che nessuno, nessuno, pensi di potersi appropriare del mio spirito donativo che appartiene a tutta la Terra."
Nilo
Osservatorio sul Nilo
Salam
Simonetta

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