domenica 2 dicembre 2012

Le rapide impressioni della visita di Valter


Pubblico volentieri la lettera di Valter che mi racconta le impressioni vissute nei veloci giorni passati qui e che porta un pensiero e un caro saluto a tutti.

Mia cara,
le prime cose che voglio fissare, al ritorno dal Cairo, sono la tenerezza e la complicità che hanno accompagnato i pochi giorni passati assieme: sono stati il nostro filo conduttore nei momenti dedicati a curiosare nella città ed in quelli impegnati nelle attività dentro Cordi Jesu.

Il volo.
Per il molto altro incontrato, parto da una piccola vicenda in aereo.
Il mio vicino di volo era un egiziano occupato in attività commerciali tra Italia ed Egitto e nei pochi scambi consentiti dalla mancanza di una lingua comune, ha provato a farmi capire la preoccupazione per la situazione nel suo paese; ricordo in particolare il suo richiamare un principio contenuto nel Corano dove si dice che chi uccide anche una sola persona è come uccidesse tutto il mondo.
Io non conosco il Corano ma vedo che il rapporto tra religioni e culture può avvenire attraverso dialogo e comprensione che consentono di distillare il meglio che la storia dei popoli produce, arricchendo tutti. Viceversa può essere guidato dal desiderio di dominio e di sopraffazione espresso spesso con il richiamo alla purezza dei propri principi.

Cordi Jesu.
Di quanto ho visto o raccolto su Cordi Jesu e Naadi, mi sembrano importanti e ben indirizzate proprio le attività che favoriscono l’incontro e da questo punto di vista gli ampi spazi del Naadi, che non avevo potuto apprezzare dalle tue foto, costituiscono un punto di forza, che si combina con un bel gruppo di lavoro e con un arredo leggero e facile da ricollocare.
L’ingresso del negozio come nuova attività potrà aiutare sia la spinta di proposte di buona alimentazione che nuove opportunità di lavoro.
Il lavoro e la cura della salute, che si lega al più ampio tema del rispetto della natura, sono condizioni che favoriscono anche le buone relazioni: la miseria è spesso matrice di grandi disastri sociali.
Se poi, come è generalmente il caso dell’Africa, miseria e degrado ambientale sono anche il prodotto di una storia di prepotenza dell’Occidente, è facile che si producano, come reazione, intolleranza e violenza.
Per aiutare la crescita di un mondo più giusto e più vivibile, sono preziose proprio le iniziative e le attività di quanti hanno scelto per un periodo, o per la vita, questo tipo di impegno.

Sul Cairo.
La sensazione che trasmette con più intensità a chi, come me, viene dalla tranquilla montagna trentina, è quella di un brulicare continuo e rumoroso che non ha pause né di giorno né di notte.
Muoversi nel traffico, come ci è successo di fare, significa districarsi in un groviglio nel quale macchine e uomini si intrecciano e si accettano con codici che hanno poche relazioni con quello della strada.
Al tempo stesso si raccolgono immagini di povertà diffusa, anche se ci sono quartieri più decorosi. A unificare tutto e tutti, lo smog e una polvere che traccia dovunque un colore grigio terra.

Belle persone.
Poi il piacere di aver conosciuto un bel gruppo di persone: salutami Giovanni che anima e guida Cordi Jesu, Diego che ricordo per la simpatia con cui abbiamo scambiato qualche chiacchiera, il buon Joseph, Samy e Neermin, ed Elsa che si muove nel Naadi con le buone maniere di una padrona di casa; le altre persone incontrate tutte con gentilezza e simpatia. E Gaston che non si può dimenticare.

Valter
Sorriso accogliente



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