venerdì 25 gennaio 2013

È della vita che si tratta ...

Ora conteremo fino a dodici e tutti resteremo fermi.
Una volta tanto sulla faccia della terra, non parliamo
in nessuna lingua; fermiamoci un istante,
e non gesticoliamo tanto.


Che strano momento sarebbe senza trambusto, senza motori;
tutti ci troveremmo assieme in un improvvisa stravaganza.
Nel mare freddo il pescatore non attenterebbe alle balene e
l’uomo che raccoglie il sale non guarderebbe le sue mani offese.

Coloro che preparano nuove guerre, guerre coi gas, guerre col fuoco,
vittorie senza sopravvissuti, indosserebbero vesti pulite per
camminare coi loro fratelli nell'ombra, senza far nulla.
Ciò che desidero non va confuso con una totale inattività.
È della vita che si tratta; ...

Se non fossimo così votati a tenere la nostra vita in moto e
per una volta tanto non facessimo nulla, forse un immenso silenzio
interromperebbe la tristezza di non riuscire mai a capirci e
di minacciarci con la morte.

Forse la terra ci può insegnare, come quando tutto d’inverno
sembra morto e dopo si dimostra vivo.
Ora conterò fino a dodici e voi starete zitti e io andrò via.
(Pablo Neruda)

Osservando il silenzio ... 

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