giovedì 24 gennaio 2013

Notizie e pensieri sparsi


Ahlan wa sahlan,
è un po’ di tempo che non vi aggiorno su come stanno andando le cose qui al Cairo. Non che nulla accada, solo che lo scorrere del tempo si fa sempre più uguale a sé stesso, cosa che mi da la possibilità di riflettere sull'adattabilità dell’essere umano.
È proprio così, mi sono abituata vivere con un traffico costante, a dormire con il suono dei clacson, a respirare quest’aria ammalata, a camminare guardando in basso per non inciampare o cadere nelle buche, allo strepitare del muazzim e a bere, a volte, l’acqua "del Nilo" (dell'acquedotto) solamente bollita, non filtrata.
Certo che il mio fisico se ne accorge, visto che qualche volta si è ammalato … niente di grave, ma quei raffreddori e mal di pancia che a Trento erano anni che non prendevo così sovente.
Qui non puoi che essere soggetto alla malattia proprio a causa dell’inquinamento ambientale di aria, acqua e cibo e a quello acustico e questo mi riporta con la mente in quelle zone del mio Trentino dove l’inquinamento è dovuto alla presenza dell’industria pesante o dei pesticidi (due nomi per tutti: Valsugana e Val di Non). Non ho mai smesso di seguire con attenzione chi nella mia terra si sta muovendo a difesa del territorio e a tutti loro rivolgo la mia gratitudine.
Ma torniamo al Cairo. Le scuole sono chiuse e i bambini sono in vacanza, al Naadi abbiamo avuto diversi matrimoni e oggi ho avuto il desiderio di scrivervi dopo essere rientrata da un giro fatto con Elsa in centro. Abbiamo fatto degli acquisti per l’evento di stasera al Naadi. Una serata con cibo egiziano e libanese. Il tutto condito con un po’ di musica.
Si potrebbe pensare che anche al Cordi Jesu si festeggi il compleanno de Profeta Muhammad per cui oggi è festa nazionale, ma in realtà non è così: abbiamo deciso di trovarci la sera prima del secondo anniversario della Rivoluzione.
Domani, infatti, sono previste due grandi manifestazioni: una qui, in piazza Tharir, e l’altra a Masr El Gedida dove ha sede il palazzo presidenziale. E chissà cosa succederà dopo.
Tra l’altro, sabato, ci sarà la sentenza del processo per il massacro a Port Said, avvenuta lo scorso febbraio, quando vennero uccisi oltre settanta tifosi della squadra El Ahly del Cairo. Gli ultras hanno già manifestato in questi ultimi giorni bloccando diverse strade e minacciano azioni più pesanti in seguito alla sentenza.
Anche queste manifestazioni stanno purtroppo diventando “abitudinarie”. Dico purtroppo nel senso che personalmente non percepisco la possibilità reale di un cambiamento della situazione di regime che si è venuta a creare e che sta portando ad una povertà sempre più diffusa. Anche se spero di sbagliarmi questa è la mia sensazione, peraltro suffragata da quanto scrive Samir Khalil Samir nell'articolo pubblicato qualche tempo fa sul blog.
E poi, a dirla tutta, ogni tanto sento il peso della mia impotenza dinanzi a questi eventi. Mi rendo conto di quanto sia diverso opporsi ad un “regime democratico laico” (che di questo si tratta nel nostro Paese) piuttosto che ad uno religioso e non democratico. Cosa posso fare, cosa potrei fare, mi chiedo.
Ed è proprio quando vado in giro per la strada che questi pensieri si fanno sentire. Se qui in Cordi Jesu si lavora alla costruzione di un “diverso piccolo mondo possibile”, appena varchi la soglia della missione vieni catapultato nel mondo reale che è così grande rispetto al tuo “piccolo mondo” che ti pare impossibile che esista la reale possibilità di cambiamento.
Ma poi riprendo in mano le mie emozioni negative e penso che seminare con fede-fiducia, amore e passione sia l’unica vera modalità di relazione con le cose della vita, e so per esperienza che questo è l’atteggiamento giusto. Questo è quanto si sta facendo a Cordi Jesu, giorno dopo giorno, con i bambini, con cristiani e mussulmani che qui trovano un luogo di aggregazione e di crescita culturale.
E allora rimaniamo in attesa di vedere cosa succederà domani, e poi ancora dopodomani e ancora più in là.
Intanto stasera passeremo una serata in compagnia, all'insegna della condivisione e della serenità. Perché anche questo serve a non prestare il fianco alla negatività e alla pesantezza del mondo che ci circonda.
Salam
Simonetta


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